Nel 2009, quando ancora frequenta il liceo, Elia Minari si accorge che le feste della sua scuola si tengono in una discoteca gestita da personaggi vicini a una cosca mafiosa: perché viene sempre scelto quel locale? E cos’hanno da spartire quei personaggi con la rassicurante provincia emiliana?
Elia Minari studia i documenti, inizia a fare delle domande scomode, insieme ad alcuni amici dà vita a un giornalino studentesco e a un’associazione, Cortocircuito. Poi realizza una serie di video-inchieste sulla presenza delle mafie al Nord e approfondisce casi sempre più importanti, fino agli appalti Tav e alla gestione dei rifiuti nella Pianura Padana.
Elia Minari denuncia e si scontra con un’omertà inattesa, accompagnata da accuse pubbliche («Danneggi il turismo, rovini le imprese del territorio») e minacce esplicite. Eppure non si ferma e le sue inchieste arrivano in tribunale, all’interno di cinque indagini della magistratura sulle infiltrazioni criminali al Nord.
Guardare la mafia negli occhi restituisce il senso dell’impegno civico di Elia Minari, che smaschera il vero volto della ’ndrangheta: dedita a crearsi un’immagine pulita anche tramite trasmissioni pilotate di tv locali e articoli di giornale, abile nell’utilizzo strategico dei social media, interessata agli eventi sportivi e popolari, capace di camuffarsi. Perché, come scrive nella prefazione il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, “la vera forza delle mafie è fuori dalle mafie”.
Un libro coraggioso e avvincente, nel quale, ripercorrendo le sue indagini, Elia Minari ci dimostra come nella lotta alla criminalità organizzata ognuno possa fare la propria parte.
[Testo di presentazione dell’editore Rizzoli.]
I DATI DEL LIBRO
– Lunghezza: 270 pagine;
– Disponibile nelle librerie e online, in formato cartaceo o e-book.
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Scheda del libro
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Con aneddoti personali, episodi inquietanti mai raccontati prima.
Nella foto: un incontro sul libro a Stoccarda, in Germania
Nella foto: intervista della principale tv francese
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La prefazioneIl libro racconta i retroscena inediti delle inchieste di Elia Minari diventate note, oltre a nuovi reportage realizzati sul campo e vicende vissute in prima persona
Sulla “Gazzetta di Reggio” (gruppo “L’Espresso”):
Focus sul libro
Dalle aule del liceo alle aule dei tribunali
«Diverse inchieste di Elia, scaturite dalle ricerche iniziate quando frequentava le aule del liceo, sono arrivate in altre aule: quelle dei tribunali. Realizzate da semplice studente, sono entrate nei palazzi di giustizia.»
«Queste inchieste sono state infatti utilizzate in almeno cinque indagini della magistratura sulla penetrazione della ‘ndrangheta nel Nord Italia. Una beffa per chi ritiene che ciò che può fare ogni cittadino non conti nulla.»
Marco Imperato, magistrato
[Dalla postfazione al libro]
Suspense
«Le storie reali del testo vengono raccontate in modo coinvolgente, con una narrazione scorrevole e ricca di suspense.»
Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia
[Dalla prefazione al libro]
Nulla è ciò che sembra
«Vi guarderete attorno in modo diverso dopo aver seguito Elia in questo viaggio sorprendente e coraggioso, dove nulla è ciò che sembra, esplorando la coscienza sporca del nostro Paese.»
Marco Imperato, magistrato
[Dalla postfazione al libro]
Articoli sulle inchieste realizzate da Cortocircuito,
l'associazione antimafia fondata da Elia Minari
Elia Minari è fondatore e coordinatore dell’Associazione culturale antimafia “Cortocircuito”, nata nel 2009 a Reggio Emilia. Per rimanere aggiornati visitare il sito internet dell’Associazione.